New York – Modena, biglietto di sola andata, o quasi. Cambiare vita può essere stimolante, emozionante, a volte una scelta necessaria, ma mai semplice. Nel caso di Sandra Gabriele,
manager newyorkese, il motivo che l’ha catapultata a Modena un dicembre di sette anni fa è stato l’incontro con l’uomo, un modenese, che sarebbe diventato suo marito.
Passare da una metropoli cosmopolita e multietica con oltre otto milioni di abitanti ai 184 mila residenti di Modena è stata una vera e propria rivoluzione: vita di provincia, ritmi
a misura d’uomo, più valore alle relazioni. Sandra, oggi P.R. presso una società di consulenza d’arte contemporanea sotto la Ghirlandina, dove vive con marito e figlia, si racconta per i lettori di Arte di Vivere a Modena.
Sandra Gabriele, newyorkese di nascita e modenese di adozione. Il suo nome, però, svela origini italiane?
E vero, i miei genitori sono di origini italiane, si sono trasferiti negli Stati Uniti negli anni ‘60.
Negli Stati Uniti, per molti anni, ha lavorato come responsabile marketing e comunicazione per aziende prestigiose nel settore della cosmesi, come Lancôme, Elizabeth Arden e ha ricoperto il ruolo di vicepresidente di Allianz Boots, uno dei maggiori grossisti farmaceutici in Europa. Può raccontarci come è iniziata e sviluppata la sua esperienza professionale?
Dopo la laurea in Economia alla Boston University , ho iniziato a lavorare a Wall Street, ma dopo circa un anno mi sono accorta che non era il lavoro adatto a me. Successivamente ho avuto l’opportunità di lavorare per l’azienda di cosmetici Lancôme come manager nel dipartimento di vendite (sales department). Nei primi mesi di lavoro ho ricevuto dall’azienda la richiesta di organizzare un mega evento di diversi milioni di dollari. L’esperienza acquisita nel ristorante di mio padre e nell’organizzazione di matrimoni ed eventi mi ha permesso di fare un ottimo lavoro. Da lì è iniziata la mia esperienza in pubbliche relazioni, affiancata da top manager di Lancôme e ho cominciato di viaggiare e capire meglio il lavoro di una grande marca del lusso. Dopo 13 anni sono andata a lavorare per l’azienda di ricerca cosmetica Elizabeth Arden, dove mi sono occupata del lancio dei profumi delle celebrità, ma per me non è stata un’esperienza di lavoro creativo. Durante questo periodo ho incontrato il CEO di Boots International che, in quel momento, era impegnata nel progetto di portare l’azienda nel Nord America. Grazie alla mia reputazione nel settore, i dirigenti mi hanno chiesto di occuparmi di Marketing e Public Relations. Abbiamo iniziato da zero e quando, 8 anni dopo, ne sono uscita, facevamo 100 milioni di dollari. In quel momento Alliance Boots voleva unirsi con Wallgreen's per diventare il più grande gruppo farmaceutico.